Il Cyber Monday 2017 è stato da record.
Ben $6.59 miliardi in acquisti online, $1 miliardo in più rispetto lo scorso anno.
Il Cyber Monday di quest’anno è stato il più grande giorno per la vendita online della storia, secondo i dati forniti da Adobe Analytics.
Sempre Adobe, prevede che, solo negli Stati Uniti durante l’intero arco delle festività natalizie supereranno i $100 miliardi.Dati che fanno riflettere sull’impatto economico, ormai innegabile, della vendita online.
La posta in gioco è alta. I big player lo hanno compreso, forti dei dati di vendita degli scorsi anni. Sono sicuro che anche tu te ne sarai accorto, pur senza dati alla mano. Nei giorni precedenti il Black Friday le azioni di web marketing tradottesi in email marketing, banner o campagne AdWords, sono state incessanti, spesso ai limiti dello spam.
Questi ingenti investimenti sono giustificati. La torta è deliziosa e tutti vogliono aggiudicarsene una fetta.
Come biasimarli, d’altronde. Le vendite online sono ogni anno più redditizie.
Senza contare, che il digitale -non bisogna dimenticarlo!- incide notevolmente anche sulle vendite offline.
L’hype di questi giorni per gli acquisti crea veri e propri schemi di acquisto collettivi.
Appare evidente, ad esempio, che non si tratti di una semplice “caccia all’offerta”.
Per esempio, secondo i dati Adobe, confermati anche da Business Insider, Nintendo è stata regina indiscussa di questi eventi commerciali. In testa alle classifiche di vendita sia del Black Friday che del Cyber Monday, questo, però, senza alcun ribasso sul prezzo! L’azienda nipponica, infatti, ha deciso di non applicare nessuno sconto sul prezzo delle console!
Un dato importante che evidenza un pattern stagionale d’acquisto di una certa rilevanza. Anticipando le festività natalizie, una vera e propria bomba a tempo capace di veicolare guadagni enormi.
Indice dei contenuti
Cyber Monday e device: i numeri del mobile e-commerce
Se ti stai chiedendo -come ho fatto io, d’altronde- quale device abbia prodotto maggiori guadagni durante questo strepitoso Cyber Monday, rimarrai di stucco.
Non ci scommetterei se fossi in te, almeno prima di leggere il resto dell’articolo. Soprattutto se hai deciso che punteresti sugli smartphone
Nonostante la fruizione sempre più in mobilità di web ed e-commerce, qualcosa sembra essere andato storto. Proprio dai dati Adobe traspare ancora una netta superiorità delle versioni desktop degli e-commerce, in termini di entrate.
Dati 2017 | Traffico | Entrate | Rapporto entrate/visite |
Desktop | 53% | 67% | 1.27 |
Smartphone | 40% | 24% | 0.60 |
Tablet | 8% | 9% | 1.18 |
In breve? ⅔ delle entrate provengono ancora da desktop.
Perché gli e-commerce mobile hanno prodotto meno entrate?
Come ti dicevo e come puoi notare da te, la navigazione mobile oggi domina.
Il 57% delle ricerche sul web, vengono prodotte da smartphone e tablet.
Anche i dati sul Cyber Monday lo confermano (48%: 40% smartphone + 8% mobile).
Un buon dato, che però continua a non tradursi consequenzialmente in acquisto.
Quanto meno per gli smartphone.
Infatti, i tablet producono la migliore performance, con un rapporto entrate/visite di 1.18.
Come spiegare questa tendenza?
Una teoria verosimile la propone il Nielsen Norman Group.
Sulla base degli stessi dati di Adobe, il famoso studio di consulenza e ricerca nell’ambito della user-experience, ha prodotto una valutazione interessante e trasversale.
Secondo Jacob Nielsen, il basso incremento delle entrate da mobile è da imputare alla pessima UX degli m-commerce.
Il ruolo dell’UX nella vendita online
Prendi quello del Nielsen Norman Group come più di un semplice parere.
Le loro conclusioni sono ampiamente supportate.
Se vuoi capire le loro fonti, naviga pure le versioni mobile dei tuoi e-commerce preferiti.
Probabilmente ne rimarrai deluso.
Non sto parlando di Amazon o degli altri big della vendita online, chiaramente.
Si parla piuttosto di piccole medie imprese e di aziende lontane dalla digital economy, il più delle volte poco attente alla loro strategia digitale.
Oggi esistono linee guida per la progettazione di siti mobile abbastanza chiare.
Nonostante questo, i siti che offrono un’esperienza di navigazione terribile – soprattutto da mobile -, vanno per la maggiore.
Questa tendenza, accompagnata alla mancanza di contenuti specifici per smartphone e tablet, non può che essere il preludio del fallimento per molte realtà online.
Una buona UX incide direttamente sull’affidabilità accordata a un sito web.
Questo è supportato scientificamente e noto da tempo.
Mobile UX Design: progettare esperienze multi-device
L’equazione, quindi, è semplice. Uno sito navigabile e funzionale è un sito affidabile. Parte del problema, tuttavia, è dovuto alla natura stessa dei mobile device. Questa, a fronte di vantaggi unici, offre anche molte limitazioni come, ad esempio,
- sessioni di navigazione più brevi,
- possibilità di visionare solo una pagina per volta,
- differenza in termini di connettività.
Compresi i punti di forza e di debolezza della navigazione mobile è impensabile voler progettare esperienze identiche per mobile e desktop.
Interfacce, servizi e contenuti devono contribuire a creare esperienze specifiche per device. Immaginare di colpire in modo diverso i principali touchpoint all’interno del funnel di vendita in funzione dei dispositivi considerati può essere la chiave. Costruire una strategia digitale efficace non può prescindere da questo tipo di valutazione.
Dai dati apprendiamo che il traffico da mobile continua a crescere. Questo nonostante siano minori le entrate prodotte direttamente in questa specifica occasione. Questo probabilmente sottende che in qualche modo partecipano al processo di acquisto. Forse, ad esempio, durante il processo di ricerca informazioni e valutazione. Quante volte sarà capitato anche a te di ricercare da mobile, in un primo momento, e acquistare da desktop, in un secondo?
Senza nulla togliere all’analisi del Nielsen Norman Group, valutare le entrate prodotte direttamente da ogni singolo device, ad oggi, potrebbe essere fuorviante. Potrebbe portare molti a conclusioni semplicistiche.
Una migliore UX sicuramente garantisce e garantirà sempre più la progressiva migrazione degli acquisti su mobile.
Gli utenti si fideranno di più delle piattaforme mobili.
Ciò non toglie che, spostarsi tra device, potrebbe essere parte del naturale decorso del processo d’acquisto.
Ponderare gli acquisti è, infondo, naturale. Valutare in mobilità le varie offerte per poi rianalizzare con calma da desktop e poi finalizzare l’ordine: a mio avviso potrebbe essere un pattern esplicativo. Una semplice conseguenza della “ruminazione mentale” sull’acquisto.
Per il momento, questo rimuginare su offerte e prodotti, si conclude di fronte ad pc fisso. Forse perché quest’ultimo fornisce quel livello di comfort utile a ridurre la cosiddetta stanchezza decisionale (decision fatigue) accumulata durante il processo di acquisto.
Non è difficile immaginare che nel caso di eventi come Black Friday e Cyber Monday questo fenomeno sia più diffuso del previsto. Bombardati da offerte last minute e complessi meccanismi di sconto, finiamo per vivere il classico stress da sovraccarico cognitivo (information overload). Questo rende la valutazione più faticosa, sottraendo preziose energie al processo di acquisto vero e proprio.
A questo punto, ha senso puntare il dito contro UX e devices?
Posso serenamente risponderti di sì. Lo scenario che ti ho appena descritto è intriso di sovraccarico e sforzo cognitivo. Cosa sarebbe meglio di una esperienza di acquisto fluida e facile?
La mia considerazione non fa che corroborare i dati ben più celebri.
Vincere la sfida della vendita online, soprattutto durante eventi commerciali sfiancanti come questi, vuol dire garantire esperienze di acquisto fluide e gradevoli, sia da desktop che da mobile.
Incrociando i dati è chiaro che per ora i big player non possono che farla da padrona.
Questo perché investono da anni nel design di servizi, processi e interfacce efficaci.
Non è difficile immaginare che buona parte della percentuale di entrate da mobile (24% da smartphone e 9% da tablet) sia attribuibile proprio ad Amazon&Co.
Partecipare vittoriosi a queste occasioni d’oro vuol dire progettare strategie digitali con la soddisfazione degli utenti. User Experience e SEO, come il resto degli aspetti di una strategia digitale completa, devono operare armoniosamente. Devono contribuire a piacevoli esperienze di acquisto, semplici, dedicate e complementari, sia da desktop che da mobile.